venerdì 22 giugno 2018

Sempre aperto

Riflessioni sul “ ..sempre aperto “
le lobbies che comandano da sempre sul mondo, su questo argomento sarei disposto a rischiare spiegando a chi segue queste riflessioni , determinano le nostre vite.
La narrazione seminata su terreni incolti mi farebbe, forse, immediatamente ottenere la patente del complottista
Certo, lo dico come stimolo ad una riflessione , queste poche persone, ben identificabili, sono ripartite alla grande per la rovina del mondo a loro vantaggio con una malvagità pervertita e patologica : quindi vale la pena di assumersi qualche rischio per aiutare gli amici a formarsi un' idea al netto degli “ incapienti “ culturali.
Basti guardare una moneta da un euro : su un lato l' uomo Vitruviano di Leonardo che, al di là delle interpretazioni ufficiali dell' unione simbolica tra arte e scienza è raffigurato un uomo che pare sodomizzarne un altro.
Anche l'altro lato della moneta con nonchalance riporta sei stelle, sei linee orizzontali ed altre sei stelle : non serve un occultista per sapere cosa rappresenta il numero 666 !
In piazza Affari a Milano, davanti al palazzo della Borsa dove le lobbies decidono il nostro destino, è stato da anni posizionato il cosiddetto monumento di Maurizio Cattelan : una manona a pugno chiuso con il dito medio alzato.
Non è un omaggio a ricordo di Jacovitti ma un segno inequivocabile ed a valenza internazionale.
Per disgregare la società e quindi controllare l'uomo che ormai è uno schiavo felice che si realizza chattando , esprimendosi con un “ mi piace “
e vivendo....” on line … “ c ' è l'imposizione del “ sempre aperto “ per le attività dei centri commerciali.
Nei centri commerciali la gente gira triste come zombie, compra, pranza con i figli sciupa l'inutile vita senza più potersi relazionare con gli altri in modo corretto : non mi meraviglierei se un giorno ci si potesse pure sposare.
Un giorno di riposo per tutti è fondamentale per la tenuta dei rapporti sociali , della famiglia e di coppia.
Ed il settimo Si riposò...........
Il terzo Comandamento da Decalogo ricorda la santità della festa:
” IL SETTIMO GIORNO VI SARA' RIPOSO ASSOLUTO, SACRO AL SIGNORE (ES. 31,15)
Come ci spiega anche San Pio da Pietralcina la domenica significa il giorno del Signore e fu sostituita al sabato perché in tal giorno Gesù Cristo è risorto.
Non c'è alcun lavoro servile che sia permesso la domenica ma solo i lavori di pubblica utilità a rilevanza sociale sono consentiti.
Chi lavora in un giorno di festa commette peccato mortale.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci illumina a proposito del Terzo Comandamento:
“Giorno di grazia e di cessazione dal lavoro”.
2184 Come Dio “cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro”(Gn 2,2), così anche la vita dell'uomo è ritmata dal lavoro e dal riposo. L'istituzione del giorno del Signore contribuisce a dare a tutti la possibilità di godere di sufficiente riposo e tempo libero che permetta loro di curare la vita familiare, culturale e religiosa.
2185 Durante la domenica e gli altri giorni festivi di precetto, i fedeli si asterranno dal dedicarsi a lavori o ad attività che impediscano il culto di Dio, la letizia propria del giorno del signore, la pratica delle opere di misericordia e la necessaria distensione della mente e del corpo.
I fedeli vigileranno affinché legittime giustificazioni non creino abitudini pregiudizievoli per la religione, la vita di famiglia e la salute.
“ L'amore delle verità cerca il sacro tempo libero, la necessità dell'amore
accetta il giusto lavoro “130
All'estratto del Catechismo ora citato non serve un intellettuale illuminato per dare il massimo valore sociale, anche partendo da una dimensione puramente etica a complemento di quello religioso, così avvolgente di un paterno e supremo amore.
Obbligare negozi e supermercati a rimanere aperti durante i giorni di festa é un fatto che disgrega le famiglie e annichilisce sentimenti e rapporti umani, oltre a non consentire di fatto ai fedeli di rispettare i precetti con il ricatto della pagnotta, quasi che la cura dello spirito e l'equilibrio interiore fosse un fatto démodé.
Immaginiamo il marito che fa un certo turno e quando arriva a casa esce la moglie, mentre il figli per solitudine imbarbariscono davanti al televisore che prospetta o modelli sbagliati o modelli di famiglia inesistenti, quand'anche seducenti, da “Mulino Bianco” che stridono con la realtà subita : dopo sei mesi sono tutti degli estranei l'uno con l'altro.
L'agenda dei professori che, senza mezzi termini, mi pare tiri verso modelli di idolatria e non certo verso modelli evangelici, dovrebbe prevedere l'approvazione della legge che imponga: un mese per la famiglia.
Le vacanze, almeno, si dovrebbero fare tutti insieme.

giovedì 2 novembre 2017

L'ISIS – Tracce storiche e cronaca


Esiste un legame antico che unisce i punti della linea che collega il Mali-Ciad e la Libia, al Sudan nord-occidentale e che prosegue verso la zona a nord- ovest della città di Mossul in Iraq per raggiungere il Sinjar , un'area che in modo ideale unisce Siria e Iraq.

Queste regioni che vanno dall'Africa all'Asia, molto distanti, almeno all'apparenza, sono alla ribalta da almeno quindici anni per eventi terroristici gravissimi.

In un primo tempo riconducibili ad Al -Quaida ed oggi all'ISIL ( acronimo inglese di Stato Islamico dell'Iraq e del Levante meglio noto ai mezzi di informazione come ISIS (Stato Islamico dell'Iraq e al-Sham).

L'ISIS vuole restaurare il Califfato ( l'ultimo venne soppresso in Turchia con la riforma laica voluta da Kemal Atatuk nel 1924)

ed estendere il controllo su un'area dal Nord Africa fino ai territori a maggioranza musulmana che si affaccia sul Bosforo


Il Califfato é una forma di governo teocratico al cui vertice sta il Califfo, in arabo khilafa che significa “successione” “luogotenenza” . Questa forma di governo fu adottata dall'Islam sin dal giorno stesso della morte di Maometto.

Il Califfo é ritenuto il vicario del profeta demandato ad assicurare l'unità politica dei musulmani (la Umma) a prescindere dalle differenze nazionali.
Un sinonimo di califfo é “comandante di credenti” ( Amir al-mu'minin), successore politico e spirituale di Maometto nella sua figura di capo della Umma.

Il ripristino di questa funzione é al centro degli obiettivi dell'ISIL/ISIS che rappresenta un'organizzazione composita sotto il profilo etnico e nazionale.

Essa emerge dal nulla nel 2004 da una parte radicale di Al-Quaida di Osama Bin Laden all'epoca sotto la guida di al-Zarqawi.

Il rapporto tra le due organizzazioni si incrina già nel 2005 per contrasti sull'uso indiscriminato della violenza sulle popolazioni sunnite non wehabite. Le attività dell' ISIS, da allora, hanno generato un crescendo irresistibile ed un fortissimo richiamo nei riguardi di altre associazioni terroristiche .
La rottura definitiva con Al-Quaida avviene nel 2013 quando Ayman al-Zawahiri durante la guerra civile in Siria dichiara il proprio sostegno agli islamisti antigovernativi del Fronte al-Nusra.

IL WEHABISMO
nato da un patto stipulato tra lo sceicco Ibn' Abd al Wahab e l'emiro Muhammad ben Saud intorno al 1744 nella regione saudita del Neged , viene considerato una sorta di puritanesimo islamico, mentre rappresenta una sostanziale degenerazione dei principi dell'Islam compresa l'interpretazione della Sharì ah(legge islamica)-
L'interpretazione wahabita é assolutamente aliena rispetto alla Sunna(il codice di comportamento)del Profeta Muhammad, così come i culti New Age, d'ispirazione “cristiana”, sono lontanissimi dalla parola di Gesù Cristo.

Sin qui abbiamo esaminato la cronaca.

Pochi sanno che il progetto del Califfato, desiderato dall'ISIL/ISIS, ha radici lontanissime.
Da un lato, la nascita in Sudan nel 1881 di un movimento ereticale millenarista di ispirazione wahabista e dall'altra gli errori compiuti dagli inglesi nel gestire il primo caso di terrorismo cosiddetto “islamico”.(errori stigmatizzati da Winston Churchill nel suo” The river War-an Account of the reconquest of the Sudan”).

Per intendere questo secondo punto bisogna parlare della figura di Mohamed Ahmed(1844-1885).
Un giovane sudanese di umili origini educato nell'ambito di una “tariqa” sufi, cioè una confraternita esoterica islamica sufi.

Quella tariqa, deviata dal pensiero wahabista , era diffusa particolarmente in Sudan, in Etiopia occidentale ed in Asia sud-orientale.

Quella tariqa sufi conosciuta come “Sammaniyya” é attiva ancor oggi ed il suo principale esponente è Hasan Muhammad al- Fatih Qarib Allah, ex vice rettore dell'università islamica di Omdurman, la più grande del Sudan.

Dalla predicazione di Muhamad Ahmad diventato capo indiscusso della”Sammaniyya” nel 1881 esplose la sollevazione del Sudan contro il dominio egiziano. L'Egitto all'epoca era sotto il controllo della Gran Bretagna e l'insurrezione intendeva promuovere uno” stato islamico” la Mahdiyah retto dal Mahdi(il ben guidato) e destinato a contrastare la degenerazione dei costumi e ristabilire il vero Islam dal Nord Africa fino all' India.

Muhammad Ahmad si proclamò Mahdi e dichiaro' la “ Guerra santa”, la Jihad.

Promosse la conquista del Sudan e lo sterminio sistematico di sunniti e sciti.

Anticipò le gesta dell'ISIL/Isis che registriamo in questi mesi.

Nel 1885 le sue truppe conquistarono Kartun , dopo aver fatto precedere l'attacco da una miriade di attentati suicidi anticipatori delle moderne tecniche.

Dopo gli errori di sottovalutazione occorsero vent'anni agli inglesi per ristabilire un ordine precario in Sudan.

L'obiettivo dell' ISIL/ISIS é, come fu quello del movimento mahadista, diffondere il conflitto all'interno dell'Islam per fare poi prevalere le ragioni della Mahdiyah, intesa come compimento millenarista della fine dei tempi, corrispondente con l'Apocalisse cristiana nota nel Corano come “l'ora”.

Proprio per questo l'ISIL/ISIS ha scelto per il suo giornale online il nome “ Dabiq” con riferimento all'area vicina ad Aleppo in Siria che la tradizione islamica descrive come il luogo dello scontro finale tra il Mahdi e al-Dajjal(il bugiardo,l'anticristo in versione mussulmana).

Al Zarqawi ha sovente ricordato “la vittoria a Dabiq rappresenterà la prima tappa nella conquista del mondo, a cominciare dalla disfatta di Costantinopoli e successivamente di Roma.

L'ISIL/ISIS ha chiari caratteri “mahdisti”a cui si richiama esplicitamente ed ha riscritto le regole della Shari'ha, il corpus normativo di origine divina la cui accettazione da parte del singolo ne assicura lo stato di mussulmano (muslim:cioè “sottomesso”alla legge.).

L'importanza religiosa ma anche sociale della shari'ah impone un modello comportamentale imprescindibile per i mussulmani e che consente loro di potersi riconoscere in un'unica comunità.

La riscrittura della Sharì' ah, da parte dei fondamentalisti, ne ha stravolto l'impianto originario con l'introduzione di norme estranee al Corano

L'insegnamento diffuso dalla Sammaniyya, da cui emerse il più importante Mahdi, presenta grandi analogie con ciò che viene propagandato dall'Isil/Isis : richiamo ad un forte ed esasperato tradizionalismo per un'interpretazione letterale di alcuni passaggi coranici.

Queste posizioni hanno alla base l'introduzione di un concetto completamente ed assolutamente estraneo alla tradizione musulmana , la ijtihad, ovvero una meditazione personale ed indipendente che deve guidare ogni credente in una propria analisi e lettura del Corano.

Questa é una posizione teologica formalmente analoga a quella del protestantesimo luterano e calvinista che rivendica appunto per il fedele, il diritto di interpretare il testo sacro.

Quindi chi compie questo genere di analisi servendosi dell' ijtihàd non é obbligato ad accettare il pensiero e le conclusioni dei grandi maestri medievali che anzi possono essere considerarsi “politeismo”.
Questo atteggiamento spiega la particolare ferocia dei fondamentalisti di ispirazione wahabita contro l'insegnamento degli ulema ed in particolare alla tradizione Sufi.

La portata chiaramente”ereticale” degli estremisti islamici che si richiamano alla ijtihàd, spiega l'avversione verso la tradizione sunnita e sciita .

La restaurazione del califfato costituisce solo un obiettivo minore, rispetto ad una prospettiva”apocalittica”dei destini ultimi della storia secondo i “mahdisti”.

Il carattere millenarista dell'azione degli estremisti islamici spiega, in parte, la forte azione di influenza che l'ISIL/ISIS esercita sui suoi membri e come ne preservi l'unità a dispetto dell'eterogeneità dei partecipanti.

L'ISIL/ISIS conferisce ai propri aderenti ciò che la civiltà occidentale non riesce più, da tempo, a fornire: un'interpretazione della vita ed un disegno escatologico che assegna valori e significato ad esperienze vissute al limite.

Rimandiamo le considerazioni su chi manovra dietro le quinte questo multi variegato mondo ultra-fondamentalista ad un successivo approfondimento, segnalando comunque il comportamento ambiguo dell'Arabia Saudita ( mi pare filo americana

escatologia- significato : parte della teologia che ha per oggetto l'indagine sugli stadi finali dell'uomo e dell'universo



Parte seconda

Il Profeta l'aveva affermato e scritto: ” L'Islam arriverà a Roma prima o poi”.
I suoi fedeli ci provano da oltre mille anni e ci sono già arrivati vicinissimi.
Le apparenti farneticazioni dell' ISIS hanno inquietanti radici storiche.
Conviene imparare bene e presto che da sempre Roma , centro della Cristianità, esercita una grande attrazione per gli islamici e che nel corso dei secoli hanno più volte sfiorato il successo di vedere realizzarsi la loro aspirazione: distruggere la Città.

Non ci sono ancora riusciti ma hanno più volte depredato e saccheggiato i dintorni dell'Urbe portando morte e devastazione.
L'autoproclamato Califfo dell' Isis Abù Bakar al Baghdadi , quando afferma che prima o poi il centro della cristianità, cadrà in mani islamiche non dice una folle stupidaggine, a cui dare la tara ma sta citando il detto attribuito a Maometto secondo cui arriverà il giorno in cui Roma cadrà in mani islamiche.

I mussulmani cosiddetti moderati, hanno sempre immaginato la profezia proiettata in un futuro lontano ed indefinito, preferendo privilegiare i problemi della pagnotta alle aspirazioni trascendentali.
Chi pietrifica la questione con vani ragionamenti del tipo: vogliamoci tutti bene, non ha capito nulla ed ha un approccio al grosso problema, pericoloso ed inadeguato, foriero di dolore.
Nel mondo islamico, il vaticinio di Maometto rappresenta un fondamentale passo avanti nel completamento della teologia della storia islamica: dopo la caduta di Costantinopoli anche quella di Roma.

Come si può non essere preoccupati della protezione del Papa che, tra l'altro ha in programma dal 28 novembre al 30 una visita alla Turchia.
La Turchia é un paese laicizzato da Atatuk ma da anni guidato da una forza politica di ispirazione islamica che guarda con attenzione alle regioni dell'ex impero Ottomano. Il paese confina con la Siria e l'Iraq sotto il controllo del Califfato.

Si pensi che sulla copertina di “Dabiq”, la rivista online dell'Isis ad ottobre si pubblicava un fotomontaggio raffigurante la bandiera nera dell'Islam sull'obelisco in piazza S.Pietro.
L'autoproclamato Califfo capo dell'Isis in diverse occasioni, nel tragico recente passato, occupando l'Iraq settentrionale, perseguitando ed uccidendo cristiani e yazidi, annuncia l'obiettivo
finale :Roma.

Il suo video messaggio: ” se Iddio vorrà, prenderemo Roma e il mondo intero”.
Un altro proclama di minacce è arrivato dal portavoce dell' Isis Abu Muhamed al Adnami, diffuso in varie lingue su internet: conquisteremo Roma, spezzeremo le croci, faremo schiave le sue donne col permesso di Allah, l'Eccelso.
L'obiettivo di conquistare e distruggere il centro della cristianità é stato ripreso più volte
negli ultimi anni.

L'ultima volta risale al momento di altissima tensione seguito al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI .” Guerra santa fino alla vittoria, conquisteremo Roma come promesso al Profeta” viene diffuso sul web il 18 settembre 2006 da Al Quaeda.
Il gruppo integralista iracheno Ansar Al Sunna rincara:” e' vicino il giorno in cui le mura di Roma verranno distrutte dagli eserciti dell'islam” ( circostanza quasi verificatasi più volte nella storia, purtroppo...).

Le città da conquistare quindi in sintesi Costantinopoli e Roma.
Costantinopoli non cade nelle mani arabe della prima espansione e rimane baluardo della cristianità in oriente fin quasi agli albori della vita moderna. Sarà conquistata dai turchi ottomani , popolo convertito all'Islam proveniente dall'Asia centrale sospinto dalla violenta pressione dei mongoli.
Guidati da Maometto II conquistano la città il 29 maggio 1453 dopo due mesi di assedio ed a otto secoli dal proposito dichiarato da Maometto che, nel mondo islamico é visto come una profezia nel completamento della teologia della storia islamica( escatologia...)

Maometto, riunì le tribù arabe nomadi in un unico popolo con il collante di una fede monoteista: Dio, in arabo Allah.
L'espansione fuori dalla penisola arabica iniziò dopo la morte del profeta(632).
I suoi primi quattro successori(632- 661) realizzarono enormi conquiste in soli tre decenni:
impero persiano annientato-
impero bizzantino privato della Siria, della Palestina, dell'Egitto, e della Tripolitania.

L'espansione prosegue ed alla metà del secolo VIII, gli arabi dominano tutta l'area meridionale del Mediterraneo sino all'Atlantico ed alle rive dell'Indo.

Ad occidente gli arabi dominano larga parte della penisola Iberica, conquistano la Sicilia, dominano tutta la Mesopotamia fino a Bagdad e Bassora.

L'espansione viene fermata da Leone III l' Isaurico sotto le mura di Costantinopoli tra il 717 ed il 718 e dai Franchi sui Pirenei a Poitiers nel 732.
L' Europa attraverso scorrerie ed incursioni é nel mirino dei mussulmani.
Il IX secolo( in Europa si vive il periodo storico del feudalesimo.....) é per le popolazioni europee l'età della paura dei Saraceni, dei pirati mussulmani.
Dai domini del mediterraneo l'Italia é preda da conquistare, compreso il trofeo più ambito: Roma.
Si parla di 3.000.000 (tre milioni) di schiavi deportati durante i secoli ( si vedano le foto della nave Dafne allegate, dove gli inglesi liberarono schivi negri , bambini razziati dalla loro patria.
Dalle grandi navi Saracene ancorate al largo delle coste italiane vengono messe il mare piccole e veloci imbarcazioni per mezzo delle quali i predoni raggiungono la terra mettendo in atto qualsiasi nefandezza( altro che dialogo.....)

A Centumcellae, ora Civitavecchia, dopo due mesi di assedio la città viene espugnata, gli uomini quasi tutti uccisi, le donne violentate le case bruciate (giugno 829). Vengono create colonie fortificate permanenti quali basi per dare, come é avvenuto, l'assalto a Roma.
Papa Leone III con l'aiuto di Carlo Magno alla fine dell'VIII secolo, predispone difese sul litorale laziale.
Nel 780 il Re dei Franchi prepara due flotte – La classis aquitanica e la Classis italica per far fronte alla minaccia saracena nel Tirreno.
Purtroppo già nel 813 gli arabi assalgono Civitavecchia e replicano nel 829.
In ambedue i casi i mussulmani raggiungono Roma ma non riescono a penetrarvi.
Non riescono a forzare le mura di Roma ma saccheggiano tutto ciò che é all'esterno, compresa la basilica di S.Paolo e quella di S.Pietro.
Gli altari sono utilizzati come mangiatoie per cavalli.
Nell' 845 gli arabi costruiscono piccole fortificazioni a Capo Misero nel Golfo di Napoli e a Ponza.
Questi due posizionamenti saranno strategici per l'assalto a Roma dell'agosto 846.
Fu una impressionante spedizione : 73 navi con 30 mila uomini e 500 cavalli.
Distrussero le fortificazioni di Ostia e di Fiumicino (all'epoca Porto).
Prima di dirigesi verso Roma distrussero tutto ciò che trovarono.
Roma viene assediata ma resiste e gli arabi non riescono a penetrare le mura Aureliane.
I romani con coraggio e disperazione respingono gli assalti con l'aiuto di Longobardi, Frisoni, Sassoni e Franchi,tutti pellegrini venuti a Roma per venerare le tombe degli Apostoli.
La città resiste ma le basiliche di S. Pietro e Paolo, poste fuori dalle mura sono devastate.
I saraceni tornano, una parte verso Centumcelle(Civitavecchia), l'altra verso Fondi per imbarcarsi ma una tempesta devasta la loro flotta.
L'846 rappresenta per la città eterna uno degli anni più difficili.
Muore il Papa Sergio II e viene eletto Leone IV che fa rinforzare le difese ma Roma rimane nel mirino degli arabi( in suo onore le mura furono chiamate leonine).
Con l'aiuto dei Franchi e di Lotario imperatore, il Papa rafforza le mura ed il lavoro termina nella tarda primavera del 852.
Il Pontefice si preoccupa anche di Centumcelle che é alla mercé dei Saraceni.
Nell '876 le razzie arabe ricominciano nel Lazio.
Roma rimane sotto minaccia sino ai primi anni del X secolo.
Il Papa Giovanni X(914- 928) compie un'azione diplomatica ed unifica diverse forze politiche contro i Saraceni.
La lega cristiana scaccia gli arabi dal Lazio e Campania sconfiggendoli sulle rive del Garigliano a metà del 915.
Da quell'anno Roma non avrà più l'incubo dell'invasione saracena, anche se le coste italiane saranno saccheggiate con inaudita crudeltà con deportazioni di schiavi fino al XIX ( per i lettori distratti 1800...)
Tra le due date , 915 e 1800 ci saranno le battaglie di Lepanto, affrescata nei saloni antistanti la Cappella Sistina(1571) e l'assedio di Vienna(1683) in cui la civiltà occidentale pare traballare.
Purtroppo l'idea di far sventolare la bandiera islamica é a tutt'oggi in programma nella teologia della storia di gruppi estremisti, come le cronache ci insegnano.
Riduco la trattazione dell'argomento a quanto sin qui proposto per non far perdere al lettore la possibilità di farsi un'idea di ciò che é il pericolo, da molti, i più, sottovalutato sacrificando gli accadimenti all'ignoranza ed al buonismo scriteriato.
Voglio tuttavia proporre ancora brevi cenni di sicuro interesse.

-Gli Emirati saraceni di Bari(847- 871) e Taranto(840-880) servivano da basi per le scorrerie nel resto dell'Italia: stermini, rapimenti, devastazioni.

-Sacco di Roma(846) Lazio e Campania devastate( 813- 915)

-Invasione della Sicilia (827)

-Assedio e massacro di Siracusa(878)

-Rogo della Biblioteca di Alessandria(642)

-Rogo della Biblioteca di Gundeshapur( 638) Impero Persiano

-Costantinopoli assediata due volte(674- 678) e (717- 718)

-Nel 1480 gli uomini di Maometto II, guidati da Gedik Ahmet Pascià, trucidarono a Otranto 813 persone in un mattino, dopo aver già ucciso tutti gli uomini della città il giorno prima oltre a donne e bambini.
Gli 813 martiri di Otranto si fecero martirizzare ascoltando l'invito a non rinnegare la fede di Antonio Primaldo Pezzulla e furono santificati solo nel 2013 da Papa Francesco.

-Maometto II sultano ottomano (1432-1481) conquistò Costantinopoli a soli 21 anni. Era abile, colto e raffinato, amante della cultura occidentale.
Scrisse al Papa: “ Mi spetta anche l'impero d'Occidente, dunque aspettami da un momento all'altro a Roma”.



Questa sintesi storica é stata concepita quale ricerca a beneficio dei lettori “ strutturati “.



Solo con la conoscenza storica si può formulare un'idea sugli argomenti . Le opinioni, invece, partono da percezioni e sono pericolose:
le opinioni delle masse sono la massima espressione dell'incompetenza” 
 Rene Guénon








Il Profeta l'aveva affermato e scritto: ” L'Islam arriverà a Roma prima o poi”.
I suoi fedeli ci provano da oltre mille anni e ci sono già arrivati vicinissimi.
Le apparenti farneticazioni dell' ISIS hanno inquietanti radici storiche.
Conviene imparare bene e presto che da sempre Roma , centro della Cristianità, esercita una grande attrazione per gli islamici e che nel corso dei secoli hanno più volte sfiorato il successo di vedere realizzarsi la loro aspirazione: distruggere la Città.
Non ci sono ancora riusciti ma hanno più volte depredato e saccheggiato i dintorni dell'Urbe portando morte e devastazione.
L'autoproclamato Califfo dell' Isis Abù Bakar al Baghdadi , quando afferma che prima o poi il centro della cristianità, cadrà in mani islamiche non dice una folle stupidaggine, a cui dare la tara ma sta citando il detto attribuito a Maometto secondo cui arriverà il giorno in cui Roma cadrà in mani islamiche.
I mussulmani cosiddetti moderati, hanno sempre immaginato la profezia proiettata in un futuro lontano ed indefinito, preferendo privilegiare i problemi della pagnotta alle aspirazioni trascendentali.
Chi pietrifica la questione con vani ragionamenti del tipo: vogliamoci tutti bene, non ha capito nulla ed ha un approccio al grosso problema, pericoloso ed inadeguato, foriero di dolore.
Nel mondo islamico, il vaticinio di Maometto rappresenta un fondamentale passo avanti nel completamento della teologia della storia islamica: dopo la caduta di Costantinopoli anche quella di Roma.
Come si può non essere preoccupati della protezione del Papa che, tra l'altro ha in programma dal 28 novembre al 30 una visita alla Turchia.
La Turchia é un paese laicizzato da Atatuk ma da anni guidato da una forza politica di ispirazione islamica che guarda con attenzione alle regioni dell'ex impero Ottomano. Il paese confina con la Siria e l'Iraq sotto il controllo del Califfato.
Si pensi che sulla copertina di “Dabiq”, la rivista online dell'Isis ad ottobre si pubblicava un fotomontaggio raffigurante la bandiera nera dell'Islam sull'obelisco in piazza S.Pietro.
L'autoproclamato Califfo capo dell'Isis in diverse occasioni, nel tragico recente passato, occupando l'Iraq settentrionale, perseguitando ed uccidendo cristiani e yazidi, annuncia l'obiettivo
finale :Roma.
Il suo video messaggio: ” se Iddio vorrà, prenderemo Roma e il mondo intero”.
Un altro proclama di minacce è arrivato dal portavoce dell' Isis Abu Muhamed al Adnami, diffuso in varie lingue su internet: conquisteremo Roma, spezzeremo le croci, faremo schiave le sue donne col permesso di Allah, l'Eccelso.
L'obiettivo di conquistare e distruggere il centro della cristianità é stato ripreso più volte
negli ultimi anni.
L'ultima volta risale al momento di altissima tensione seguito al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI .” Guerra santa fino alla vittoria, conquisteremo Roma come promesso al Profeta” viene diffuso sul web il 18 settembre 2006 da Al Quaeda.
Il gruppo integralista iracheno Ansar Al Sunna rincara:” e' vicino il giorno in cui le mura di Roma verranno distrutte dagli eserciti dell'islam” ( circostanza quasi verificatasi più volte nella storia, purtroppo...).
Le città da conquistare quindi in sintesi Costantinopoli e Roma.
Costantinopoli non cade nelle mani arabe della prima espansione e rimane baluardo della cristianità in oriente fin quasi agli albori della vita moderna. Sarà conquistata dai turchi ottomani , popolo convertito all'Islam proveniente dall'Asia centrale sospinto dalla violenta pressione dei mongoli.
Guidati da Maometto II conquistano la città il 29 maggio 1453 dopo due mesi di assedio ed a otto secoli dal proposito dichiarato da Maometto che, nel mondo islamico é visto come una profezia nel completamento della teologia della storia islamica( escatologia...)

Maometto, riunì le tribù arabe nomadi in un unico popolo con il collante di una fede monoteista: Dio, in arabo Allah.
L'espansione fuori dalla penisola arabica iniziò dopo la morte del profeta(632).
I suoi primi quattro successori(632- 661) realizzarono enormi conquiste in soli tre decenni:
impero persiano annientato-
impero bizzantino privato della Siria, della Palestina, dell'Egitto, e della Tripolitania.

L'espansione prosegue ed alla metà del secolo VIII, gli arabi dominano tutta l'area meridionale del Mediterraneo sino all'Atlantico ed alle rive dell'Indo.

Ad occidente gli arabi dominano larga parte della penisola Iberica, conquistano la Sicilia, dominano tutta la Mesopotamia fino a Bagdad e Bassora.

L'espansione viene fermata da Leone III l' Isaurico sotto le mura di Costantinopoli tra il 717 ed il 718 e dai Franchi sui Pirenei a Poitiers nel 732.
L' Europa attraverso scorrerie ed incursioni é nel mirino dei mussulmani.
Il IX secolo( in Europa si vive il periodo storico del feudalesimo.....) é per le popolazioni europee l'età della paura dei Saraceni, dei pirati mussulmani.
Dai domini del mediterraneo l'Italia é preda da conquistare, compreso il trofeo più ambito: Roma.
Si parla di 3.000.000 (tre milioni) di schiavi deportati durante i secoli ( si vedano le foto della nave Dafne allegate, dove gli inglesi liberarono schivi negri , bambini razziati dalla loro patria.
Dalle grandi navi Saracene ancorate al largo delle coste italiane vengono messe il mare piccole e veloci imbarcazioni per mezzo delle quali i predoni raggiungono la terra mettendo in atto qualsiasi nefandezza( altro che dialogo.....)
A Centumcellae, ora Civitavecchia, dopo due mesi di assedio la città viene espugnata, gli uomini quasi tutti uccisi, le donne violentate le case bruciate (giugno 829). Vengono create colonie fortificate permanenti quali basi per dare, come é avvenuto, l'assalto a Roma.
Papa Leone III con l'aiuto di Carlo Magno alla fine dell'VIII secolo, predispone difese sul litorale laziale.
Nel 780 il Re dei Franchi prepara due flotte – La classis aquitanica e la Classis italica per far fronte alla minaccia saracena nel Tirreno.
Purtroppo già nel 813 gli arabi assalgono Civitavecchia e replicano nel 829.
In ambedue i casi i mussulmani raggiungono Roma ma non riescono a penetrarvi.
Non riescono a forzare le mura di Roma ma saccheggiano tutto ciò che é all'esterno, compresa la basilica di S.Paolo e quella di S.Pietro.
Gli altari sono utilizzati come mangiatoie per cavalli.
Nell' 845 gli arabi costruiscono piccole fortificazioni a Capo Misero nel Golfo di Napoli e a Ponza.
Questi due posizionamenti saranno strategici per l'assalto a Roma dell'agosto 846.
Fu una impressionante spedizione : 73 navi con 30 mila uomini e 500 cavalli.
Distrussero le fortificazioni di Ostia e di Fiumicino (all'epoca Porto).
Prima di dirigesi verso Roma distrussero tutto ciò che trovarono.
Roma viene assediata ma resiste e gli arabi non riescono a penetrare le mura Aureliane.
I romani con coraggio e disperazione respingono gli assalti con l'aiuto di Longobardi, Frisoni, Sassoni e Franchi,tutti pellegrini venuti a Roma per venerare le tombe degli Apostoli.
La città resiste ma le basiliche di S. Pietro e Paolo, poste fuori dalle mura sono devastate.
I saraceni tornano, una parte verso Centumcelle(Civitavecchia), l'altra verso Fondi per imbarcarsi ma una tempesta devasta la loro flotta.
L'846 rappresenta per la città eterna uno degli anni più difficili.
Muore il Papa Sergio II e viene eletto Leone IV che fa rinforzare le difese ma Roma rimane nel mirino degli arabi( in suo onore le mura furono chiamate leonine).
Con l'aiuto dei Franchi e di Lotario imperatore, il Papa rafforza le mura ed il lavoro termina nella tarda primavera del 852.
Il Pontefice si preoccupa anche di Centumcelle che é alla mercé dei Saraceni.
Nell '876 le razzie arabe ricominciano nel Lazio.
Roma rimane sotto minaccia sino ai primi anni del X secolo.
Il Papa Giovanni X(914- 928) compie un'azione diplomatica ed unifica diverse forze politiche contro i Saraceni.
La lega cristiana scaccia gli arabi dal Lazio e Campania sconfiggendoli sulle rive del Garigliano a metà del 915.
Da quell'anno Roma non avrà più l'incubo dell'invasione saracena, anche se le coste italiane saranno saccheggiate con inaudita crudeltà con deportazioni di schiavi fino al XIX ( per i lettori distratti 1800...)
Tra le due date , 915 e 1800 ci saranno le battaglie di Lepanto, affrescata nei saloni antistanti la Cappella Sistina(1571) e l'assedio di Vienna(1683) in cui la civiltà occidentale pare traballare.
Purtroppo l'idea di far sventolare la bandiera islamica é a tutt'oggi in programma nella teologia della storia di gruppi estremisti, come le cronache ci insegnano.
Riduco la trattazione dell'argomento a quanto sin qui proposto per non far perdere al lettore la possibilità di farsi un'idea di ciò che é il pericolo, da molti, i più, sottovalutato sacrificando gli accadimenti all'ignoranza ed al buonismo scriteriato.
Voglio tuttavia proporre ancora brevi cenni di sicuro interesse.

-Gli Emirati saraceni di Bari(847- 871) e Taranto(840-880) servivano da basi per le scorrerie nel resto dell'Italia: stermini, rapimenti, devastazioni.

-Sacco di Roma(846) Lazio e Campania devastate( 813- 915)

-Invasione della Sicilia (827)

-Assedio e massacro di Siracusa(878)

-Rogo della Biblioteca di Alessandria(642)

-Rogo della Biblioteca di Gundeshapur( 638) Impero Persiano

-Costantinopoli assediata due volte(674- 678) e (717- 718)

-Nel 1480 gli uomini di Maometto II, guidati da Gedik Ahmet Pascià, trucidarono a Otranto 813 persone in un mattino, dopo aver già ucciso tutti gli uomini della città il giorno prima oltre a donne e bambini.
Gli 813 martiri di Otranto si fecero martirizzare ascoltando l'invito a non rinnegare la fede di Antonio Primaldo Pezzulla e furono santificati solo nel 2013 da Papa Francesco.

-Maometto II sultano ottomano (1432-1481) conquistò Costantinopoli a soli 21 anni. Era abile, colto e raffinato, amante della cultura occidentale.
Scrisse al Papa: “ Mi spetta anche l'impero d'Occidente, dunque aspettami da un momento all'altro a Roma”.


Questa sintesi storica é stata concepita quale ricerca a beneficio dei lettori “ strutturati “ e non

Renzo Debianchi

lunedì 30 gennaio 2017

POPULISMO : siamo seduti su un vulcano e non ce ne rendiamo conto

 
Populismo : siamo seduti su un vulcano e non ce ne rendiamo conto.

Riusciremo a controllare gli orientamenti del populismo quando tracimeranno ?

Torno sul Populismo per favorire un migliore approccio del lettore su un argomento così attuale

Procederò in qualche modo per schemi.

Per inquadrare meglio e definire il Populismo moderno è utile partire dalla idea che il grande Rousseau aveva maturato sull'uguaglianza fra gli uomini :

       " Gli uomini sono uguali e liberi per natura "

Dobbiamo quindi spiegare come mai allora, nella maggior parte dei casi, da sempre, gli uomini vivono il dramma di profondissime diseguaglianze sociali, in schiavitù e, come già evidenziato, senza la possibilità di esercitare i più elementari diritti, nemmeno il libero arbitrio.

Per dare una possibile spiegazione dobbiamo per forza incolpare qualcuno.

L'assioma di partenza recita :
- Gli uomini sono nati liberi ed uguali : se vivono in diseguaglianze e schiavitù vuol dire che qualcuno ne è il colpevole.

- Ma chi è il colpevole allora ?

Con evidenza e direi anche fatalmente, è colpevole colui che emerge, coloro che sono ai vertici della società.

Proprio da queste considerazioni di partenza ( assioma ) nasce il Populismo con il valore di una naturale " chiamata " per il Popolo, per definizione buono, incorrotto ed oppresso,  ad una reazione di opposizione a livelli crescenti direttamente proporzionale alle ingiustizie patite.

La reazione nasce e cresce  contro le strutture sociali e contro coloro che rappresentano e dirigono queste strutture : il contagio si diffonde.

Fra i primi responsabili da colpire che vengono additati ci sono i politici perché più in vista nella rappresentazione scenica degli atti di governo.

Personaggi che, come la storia ci insegna, spesso totalmente scollegatisi dalla realtà se non in preda al delirio dell'onnipotenza.

Un altro modo per interpretare l'anelito all'uguaglianza dell'uomo che genera il Populismo è quello kantiano.

Il filosofo considera l'umanità che è in ogni essere umano, sempre come fine e mai come mezzo.

Kant percepisce ogni essere umano, qualsiasi siano le sue caratteristiche, doti
dell 'ingegno , posizione sociale, nascita, come fine e mai come mezzo.

Ragionando però appare chiaro che affinché tutti gli uomini possano essere fini e non mezzi, occorre un certo livello di  benessere, di ricchezza, un certo grado di padronanza dell'uomo sulla natura.

Aggiungo che occorre rappresentanza del Popolo, politica e sindacale. Occorre tra potere e Popolo quella che Gramsci definì " connessione sentimentale ".


Tutto questo, affinché gli uomini possano essere fini e non mezzi purtroppo non deriva dal principio.

Senza falsità dobbiamo convincerci che i principi sono belli ma, purtroppo, nella loro applicazione siamo costretti a derogare più o meno da essi, non perché siamo incoerenti ma perché la realtà non si presta............

Un esempio :

davanti ad una situazione di pericolo individuale e collettivo, l'uomo può non trattare l'altro come fine ma eliminarlo per salvare se stesso.

Se invece si volesse attuare il principio di Rousseau nella sua interezza, bisognerebbe che tutti e due morissero.

Non c'è tradimento dell'uomo, c' è discrepanza fra il principio e la realtà.

Ci sono talmente tante discrepanze tra gli enunciati e la realtà che solo la innocente speranza verso il trascendente obnubila.

Tra le più clamorose : il basso livello di reddito, di produttività dei più in favore delle élite.

In una società, al di fuori delle recite mediatiche, che non produce a sufficienza per dare cibo a tutti, è impossibile l'applicazione sociale del principio dell'uguaglianza.

Persino l'applicazione personale di questo principio è impossibile : in favore di chiunque ha bisogno, mi tolgo il pane dalla bocca per donarglielo, lasciando morire di fame me stesso ed i miei figli.

Una applicazione del principio dell'uguaglianza, come lo intendeva Kant, richiede che le differenze economiche e politiche, oltre che sociali, non siano troppo distanti e così anche le contraddizioni tra principi e la realtà siano minime, ridotte al minimo.

E' evidente, ragionando in buona fede, che si può affermare che il principio di uguaglianza umana incontrerà sempre dei limiti : scegliere tra la vita di un bambino e di un vecchio, tra la nostra vita e quella dei nostri cari e così per tutte le infinite drammaticità della vita.

Pensare, seduti comodamente nelle nostre case, di rendere tutto coerente, porta al tipo di assurdità contro la ragione che crea vertigine perché non ha risposta.

Riassumendo, per mantenere il filo del ragionamento, ripetiamo : per Rousseau tutti gli uomini sono uguali e liberi per natura, mentre Kant considera l'umanità che è nell'essere umano, sempre come un fine e mai come un mezzo.

Ma quale di queste concezioni, tutte e due da " aggiornare ", si può considerare in linea con gli enunciati cristiani ?

E' onesto pensare che per motivi diversi, sia gli uomini ai vertici delle varie confessioni che gli esponenti politici e gli eretici vogliano " l'ombrello " e la " coperta " tutti per sé.

Chi invece analizza gli aspetti del percorso esistenziale dell'uomo, indipendentemente dalla sua visione delle cose a favore di una parte od un'altra deve, attraverso la preparazione culturale, ragionare ed usare l'intelletto.

Le dinamiche devono essere analizzate con maggiore ampiezza, con acume e capacità di guardare oltre le pulsioni populiste connaturate al nostro animo: i ragionamenti devono essere macinati con grana fine.

E' anche Populismo, diciamo col freno a mano tirato ed utilizzando la PNL, affermare che : "...gli ultimi saranno i primi......."

Il Populismo è racchiuso nel verbo " saranno ", un giorno, a da venì, proprio perché ora, oggi, i primi sono i prevaricatori, coloro che usurpano i diritti degli altri uomini, quelli che rubano il futuro ai giovani, gli sfruttatori, le élite finanziarie, gli "uomini neri".

Sulle ali di una concezione trascendentale possiamo arrivare a ritenere : " Spes ultima dea "

Non mi lascio tentare dal citare l'altra concezione di una vita trascorsa nella speranza di matrice più popolare.............

Un giorno gli uomini che dominano il mondo saranno gli ultimi e gli ultimi, ora presenti come valore solo negli enunciati, saranno i primi in un'altra dimensione.
E' un annuncio, un'apertura di credito.

Se si parte dalla disperazione delle crescenti disuguaglianze, dalle povertà, dalla consapevolezza delle condizioni di una miserabile vita, dall'ascensore sociale per i nostri figli che è " ferma al piano " da decenni e da ciò che  di male ogni giorno viviamo, si entra in una dimensione diversa.

Il comune sentire, quello degli ultimi, dei più, esalterà il numero, la miseria di massa, l'ignoranza alimentata dai " primi " di oggi, da coloro che sono ai vertici.

L'esaltazione, oggi , sta creando il contagio e lo stato d'animo adatto a favorire lo scontro sociale che mi pare di vedere sul nostro orizzonte.

Una prospettiva di un'irrisolvibile contrapposizione tra i super ricchi e i miserabili che lascia intimoriti oggi e speriamo non terrorizzati nel nostro futuro prossimo venturo.

Queste contrapposizioni, qualche fine analista dirà, ci sono sempre state... ma sono i numeri di oggi che sono cambiati.

Secondo la ONG britannica OXFAM nel suo recente rapporto

            " UN ECONOMIA PER IL 99 % "
                                        
è osceno che 8 ( otto) persone al mondo detengano ricchezze quanto il 50 % della popolazione mondiale, circa 3,6 miliardi di individui.

Cosa direbbero Rousseau e Kant oggi ?

In Italia il 60 % della popolazione deve spartirsi solo il 17,6 % della ricchezza.

Ma di cosa parlano i maggiorenti quando parlano ?

La domanda da farsi è chiedersi come mai miliardi di persone che soffrono, non abbiano ancora " strizzato" gli otto personaggi, i primi tre appartenenti al mondo del Web.

Quando tutto esploderà ?

Penso che l'innesco del meccanismo che genererà imprevedibili nefaste conseguenze in tutto il mondo si sia già attivato.

Presto non basteranno i predicozzi alla Edmondo de Amicis :

 "... i poveri amano l'elemosina dei bambini perché non li umiliano, e perché i ragazzi che han bisogno di tutti, somigliano a loro..................................
L'elemosina d'un uomo è un atto di carità ma quella di un fanciullo è insieme una carità ed una carezza... "

Mi meraviglio di non aver ancora sentito parole analoghe e poetiche alla televisione, anche se in taluni casi si è già giunti a :

                 " .. piutost che nient' l'é mej piutost.. "

Non le multinazionali che hanno comprato l'Italia , non le banche che hanno intossicato l'economia con i derivati ma progetti politici adeguati potranno, forse, modulare anche se non evitare le conseguenze del Populismo prossimo venturo. Ricordo che, il Populismo, quello buono , non è in sé un sentimento negativo, anzi è un grande valore. ( leggi il  precedente articolo sul tema )

Siamo seduti su un vulcano e non ce ne rendiamo conto

martedì 22 novembre 2016

Ma cos'é il populismo ? " E' come il colesterolo, c'é quello cattivo e c'é quello buono "

 
Ma cos'è il populismo ?

A beneficio dei lettori voglio fornire alcune nozioni sul populismo, oggi il terrore dei farisei del terzo millennio , invitandoli ad approfondire l'argomento perché importantissimo e che, come le elezioni negli Stati Uniti dimostrano, impatterà sul nostro futuro prossimo.

Sintetizziamo definendo il populismo come un'ideologia che vede nel popolo un modello etico sociale.

Un populista medievale " ante litteram", può essere considerato
 Robin Hood : rubava ai ricchi per dare ai poveri.
Un po' l'opposto dei governi di oggi che rubano ai poveri per dare ai ricchi, non mi  si accusi subito di demagogia.
Comunque, con gli occhi dei disillusi, c'è da credere che quando Robin uccise lo Sceriffo di Nottingham   prendendo il potere, impose al popolino stordito ed affamato, nuove ed ulteriori tasse per la ricostruzione del bosco di Sherwood.

Un comportamento populista per tacitare il popolo esasperato, è quello trattato da Alessandro Manzoni nella sua opera " Storia della colonna Infame " che descrive come si crea la caccia all'untore per narcotizzare il popolo.
In breve: un tale Piazza, dipendente pubblico ed un tale Mora parrucchiere, furono accusati di aver diffuso la peste del 1630 ( quella descritta nei Promessi Sposi ).
Dopo avergli rotto tutte le ossa li intrecciarono attraverso i raggi delle ruote di un carro, prima di porre fine alle loro sofferenze uccidendoli e bruciandoli.
Il magistrato che inflisse così grande sofferenza solo per tranquillizzare il popolo si chiamava Monti ( un cognome che mi ricorda qualcosa)

Rimandando all'opera di René Girard " Il capro espiatorio ", tratteggio con modestia un aspetto da lui descritto.

Il sacrificio del capro espiatorio : un atto od un rito attraverso il quale, nella notte dei tempi come nella società contemporanea, gli individui e le società si liberano dalla colpa e dalle consapevolezza scaricandola violentemente su un outsider, definito anche dalla lunga tradizione dei testi religiosi proprio come " capro espiatorio ", riconciliandosi con gli antagonisti e ripristinando l'unità sociale, apparentemente minacciata in precedenza.
Se pensate alle cronache giudiziarie di questi anni, su cui non intendo avventurarmi, troverete l'evidenza della creazione di " capri espiatori ".


                                    Classifichiamo il populismo

Dal vocabolario della lingua italiana alla voce populismo leggiamo: atteggiamento che mira ad accattivarsi il favore popolare mediante proposte demagogiche di facile presa parlando, si dice oggi, alla pancia del popolo. Questo è il senso dispregiativo del populismo.

Ma c'è il senso positivo della parola populismo su cui i lettori non dovranno mai smettere di riflettere nel futuro.

In termini nobilissimi il populismo è un pensiero che tocca le corde più alte del senso di appartenenza al popolo, non come una classe specifica, non come una condizione professionale, non come una pulsione etica come descrisse Freud ma conseguenza di un comune sentire.
Un'ideologia che vede nel popolo un modello etico e sociale ideale.

Per alleggerire il filo del dialogo con il lettore si può affermare quindi che il populismo ha due aspetti come il colesterolo, quello cattivo e quello buono.

Quello cattivo, come ho già sottolineato, parla alla gente con massime che il popolo può sposare con facilità.
Il populismo cattivo infervora da sempre le folle, ponendo nei comizi delle domande che in analisi transazionale vengono definite chiuse: " volete abbattere i costi della politica? "
Implicano una risposta obbligatoria ed una reazione che tutto è meno che un'espressione di convenienza collettiva ed intelligente prospettiva : " Sii "
Si pensi ai populismi di casa nostra ed ognuno di noi coglierà ampi esempi dal vissuto, così triste, di questi ultimi anni della nostra vita.
Questo populismo " cattivo " è l'incubo ed il terrore dei benpensanti, delle anime belle, dei cortigiani e dei radical-chic.

Vediamo il populismo " buono "

L'aspetto più alto e nobile del populismo ha radici storiche molto lontane ma oggi i temi che lo hanno caratterizzato sono più attuali che mai.
Direi, senza timore di cadere nella retorica, vitali per la democrazia stessa, per la libertà del popolo oggi nuovamente in pericolo.

Attenzione in forza di un consumato copione, a non cadere nel tranello di derubricare gli attentati del passato e del presente alla libertà del popolo come teoria del complotto.

Già nel lontano 1892 William A. Peffer, senatore statunitense, denunciava con chiarezza e lucidità le trame delle lobbies : "..... una vasta cospirazione contro il genere umano organizzata nei due continenti e che sta rapidamente prendendo possesso del mondo.... ".

Il populismo dei grandi ideali di libertà, oggi minacciati, parte dalla guerra d'Indipendenza americana con il Regno Unito.

I leader della rivoluzione americana, John Adam, Thomas Jefferson, i padri fondatori quali Bejamin Franklin si opposero allo strapotere della ex madre patria, soprattutto per la pretesa di imporre il monopolio valutario che impediva alle neonate colonie di battere moneta.

Nel non facile compito di ottenere una sintesi comprensiva a tutti, dirò che il vero motivo della rivoluzione americana contro il Regno Unito fu proprio la soppressione della moneta statale cartacea.

I Padri Fondatori degli Stati Uniti si opposero all'istituzione di una banca centrale, ieri come oggi, di proprietà privata: nell '  articolo 1 sezione 8 viene esplicitamente affermato il diritto del Parlamento americano di battere moneta e di regolarne il valore.

La condanna degli speculatori che dovrebbero essere processati per alto tradimento in qualsiasi nazione operino, unisce i Padri Fondatori del settecento con la situazione dei giorni nostri che in ogni paese ha risollevato la bandiera del populismo.

I temi, ribadisco attualissimi, che contrappongono chi lavora e produce a chi sfrutta e specula, trovano tristemente riscontro storico negli scritti di Jefferson e di Adam( 28 ottobre 1813) dove si evidenzia la decadenza dell'economia reale, basata sulle virtù e sul lavoro, a favore di una oligarchia artificiale basata sulla ricchezza e sulla rovina della libera imprenditoria a favore di quelle che oggi chiamiamo multinazionali.

Contrariamente a come si può pensare, in quel caso, il male non vinse sul bene ed i coloni ebbero la meglio contro i sostenitori della Banca Centrale e riuscirono addirittura ad azzerare il debito pubblico.

Il populismo buono, non è un partito di destra o di sinistra ma una scelta di campo di chi ama la democrazia, la libertà, il popolo e di chi pretende un futuro per i giovani nella loro unicità e dignità di uomini liberi.

Significative le parole pronunciate da Ezra Pound contro le banche che avevano scaricato sul popolo i loro errori:

   " .... col pretesto morale che i debitori possedevano schiavi negri.. Nel  mezzo di quella guerra (1861-1865) il governo fu tradito ed il popolo venduto in mano ai Rothscild, intermediari Sherman, Inklehimer e Vandergould "

Dalle vittorie di Jefferson, Washington ad oggi le oligarchie finanziarie hanno avvelenato il mondo ed oggi ci troviamo dove ci troviamo, all'alba di disordini sociali di cui difficilmente se ne potrà prevedere gli esiti.
Commedianti e opinion makers parlano comunque già da tempo di guerra a bassa intensità.

Si pensi che Lincoln, il presidente degli Stati Uniti assassinato, aveva posto in essere diversi provvedimenti per una guerra vera e propria contro gli speculatori che determinò la sua fine : il sostegno alla necessità di emettere denaro sotto il controllo dello stato e non delle banche.

Anche Kennedy, pochi giorni dopo la data del suo omicidio, avrebbe preso provvedimenti nello stesso senso : chi tocca i fili muore.

Sperando sempre di non essere fulminato anch'io concludo citando l'accorato discorso di W.Jennings Brayan, candidato alla presidenza degli Stati Uniti nel 1896 che mancò per una manciata di voti :

         " .. Dobbiamo decidere da che parte stare, se dalla parte degli oziosi
               detentori di altrettanto oziosi capitali, oppure dalla parte delle
               masse dei lavoratori che pagano le tasse e producono la
               ricchezza del paese-

               Abbiamo due idee di governo : ci sono quelli che credono che se
                si favoriscono i ricchi, la ricchezza traboccherà anche sui meno
                abbienti.

                L'idea dei democratici ( quelli veri...), invece, è che se si governa per
                distribuire la ricchezza alle masse, il loro benessere si diffonderà
                 a tutto il popolo.

                Ci dicono che le grandi città sono favorevoli al tallone aureo;
                 rispondiamo che le grandi città si appoggiano alle nostre vaste e
                 fertili praterie.Bruciate le città e lasciateci le fattorie, e vedrete
                 che le città risorgeranno come per incanto; ma provate a
                 distruggere le fattorie, e tutte le città del paese andranno rapidamente
                  in rovina.

                 Noi abbiamo dietro di noi le masse produttruci della nazione e
                 del mondo, e nel loro nome rifiutiamo di farci schiacciare
                 dal tallone aureo : non calcherete sulla fronte dei lavoratori
                 questa corona di spine.

                 NON CROCIFIGGERETE L'UMANITA' SU UNA CROCE D'ORO



Sperando di aver fornito elementi di riflessione interessanti saluto consegnandovi una frase del grande giornalista Enzo Biagi


               " La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe
                  bandiere si sgretola. "





mercoledì 9 novembre 2016

IL PASSO CARRAIO

 
Riprendo il tema del lavaggio del cervello e della manipolazione di massa ad opera dei potenti membri dell'oligarchia che comanda il mondo formulando alcuni ragionamenti.

Cercherò di fornire nozioni fruibili a tutti  dosandole a più riprese nel tempo.

Voglio subito con chiarezza, affermare che, dell'utilizzo di questa pratica, dovrebbero indignarsi i cristiani soprattutto ma anche gli appartenenti ad ogni religione.

E' vero infatti che alle persone " manipolate " o addirittura condizionate, viene tolta la possibilità di esercitare il libero arbitrio, concetto teologico secondo il quale ogni persona è libera di scegliere da sé gli scopi del proprio agire, tipicamente perseguiti tramite la volontà.

Quindi la negazione per il singolo della possibilità di una scelta liberamente determinata.

Il concetto è in relazione alla conciliabilità tra onnipotenza e onniscienza con i problemi della grazia, della predestinazione e dell'origine del male.

Rimandiamo per un approfondimento all'opera di S. Agostino, di S.Tommaso, di Lutero e della filosofia scolastica cristiana medievale.

Quindi senza libero arbitrio, anche con una visione laica della questione, non si è liberi di scegliere tra il bene ed il male.

E' evidente che, a non essere liberi di esercitare il pensiero, si subisce un crimine morale oltre che sociale.

Nel mondo esistono diversi posti dove si studia ed applica il lavaggio del cervello, il condizionamento delle masse e l'ingegneria sociale più adatta e conveniente alle
" entità " che nel mondo comandano.

L'elenco di questi luciferini posti non c'è sulle pagine gialle ( lo preciso per le anime candide ) ma se ne conosce l'esistenza e le finalità che non sono umanitarie ma contro ogni e qualsiasi fede religiosa, concetto di giustizia trascendentale, divina  od anche solo etica.

Pare che il centro mondiale che applica le pratiche del lavaggio del cervello di massa e l'ingegneria sociale voluta dalle oligarchie che dominano il mondo, sia a Tavistock in Inghilterra ( ma guarda che caso, la perfida Albione).

Purtroppo appare chiaro, sulla base di tante verosimili teorie e studi esistenti che
 non trovano spazio sui media più importanti,  tutti a vario titolo compartecipi di certe logiche,   che l'obiettivo di tali organizzazioni è quello di cambiare il paradigma della nostra società.

Più la popolazione è ignorante , più vive di reality TV , più è facile farle il lavaggio del cervello, ha pochissime consapevolezze e prevalentemente si basa sulla soddisfazione dei bisogni primari. Boccaccio ribadirebbe: " riempire la pelle, fregare la pelle e vuotare la pelle".

Non è molto difficile per chiunque, in ogni caso, cogliere il dissolvimento pilotato dei nostri modelli sociali, delle nostre certezze, delle nostre appartenenze e del benessere di un tempo.

Le crisi economiche sono volute, non sono causali, la crisi sociale è provocata con criminale determinatezza.

Il popolo la smetta di evocare i politici che, come ho cercato di dimostrare, sono per la gran parte solo interpreti di un copione scritto da altri, quali generici responsabili: sono cambiati in questa legislatura al 75%.

Bene farebbero le Chiese del mondo a non far sempre finta di nulla: i comportamenti descritti sono demoniaci.

E' pur vero che studiando rimani sconcertato nel capire quante volte nella storia il diavolo e l'acqua santa hanno camminato sottobraccio.

E' pur vero che è quasi impossibile trasmettere concetti e dinamiche così distanti dal comune sentire quando alcuni laureati credono che il passo carraio sia un passo di danza di Raffaella Carrà.

Sconforta l'impressione che la platea dei cittadini,  a cui scrivendo si possa usare con convinzione la formula " Egregio Signore" ,sia resa dalle oligarchie dominanti sempre più piccola.

L'etimologia della parola  egregio , deriva dal latino  EX = fuori da-   e  " Grege "
ablativo di   Grex- Gregis = gregge,       letteralmente quindi  " fuori dal gregge "

Attualmente la locuzione si usa per indicare una persona distinta dalla massa, eminente e non posseduta dai condizionamenti.

Speriamo che, proprio i condizionamenti, a cui tutti siamo sottoposti, non arrivino in un futuro non lontano a far iniziare il tradizionale discorso agli Italiani di fine anno
 con : " Cari Armenti ".

In attesa di un prossimo appuntamento vi invito alla lettura del bestseller mondiale
" L'Istituto Tavistock " di Daniel  Estulin

lunedì 5 settembre 2016

Lavaggio del cervello ed il terrorismo fantasmatico

               
................." i boschi sono belli, oscuri e profondi  ma ho promesse da mantenere e molte miglia da percorrere prima di dormire, molte miglia da percorrere prima di dormire "




( ultima quartina modificata della poesia Stopping by Woods on a Snowy  Evering
 di Robert Frost )

        Il mio scopo è, rendendo fruibili alcuni concetti non nazionalpopolari in forma light, aiutare i lettori a costruire ragionamenti ed a formare consapevolezze sulla manipolazione dei cervelli e sulle operazioni di ingegneria sociale poste in essere dalla èlite dell'oligarchia che domina il mondo con un unico comune denominatore : il potere.

      Avvalendosi di scienziati sociali, fondazioni, think tank, politicanti professionisti, opinion makers ed artisti in genere, le èlite del potere mondiale, sembrerebbe, non esitino a trarre vantaggio dal cosiddetto terrorismo fantasmatico  di tragica attualità e che ormai ci accompagna da anni.

    Aprirò questo mio dialogo con voi, citando due famosi film ed esortando chi ancora non avesse provveduto a scendere dal pero che è giunta l'ora.

    TELEFON  film diretto da  Don Siegel del 1977 che, ispirato da un romanzo di Walter Wager, trattò ampiamente le tematiche legate alle tecniche di manipolazione della mente e di lavaggio del cervello.

                                                  La trama in breve

Negli anni cinquanta, in piena guerra fredda ( ma siamo poi sicuri che sia veramente finita ? ) l' Unione Sovietica disseminò negli  Stati Uniti uomini e donne a cui era stato fatto il lavaggio del cervello ed all'occorrenza, da terroristi dormienti sotto copertura, sarebbero potuti essere attivati colpendo obiettivi predeterminati e di importanza strategica.

Ad ognuno di essi era stato affidato un obiettivo segreto da colpire, nel caso gli fosse stato ordinato,   particolarmente importante dal punto di vista economico o militare , sacrificando la propria vita nel sabotaggio.

Non c'era il computer, si usava molto più romanticamente il telefono.

Oggi invece di obiettivi militari, si colpisce la quotidianità , si crea il terrore, la paura di vivere si stratifica con le altre paure esistenziali e viene spettacolarizzata .

La paura unitamente agli orrendi lutti genera il  " contagio "..... che porta le folle ad accettare una riduzione della libertà democratiche ed a non chiedere conto ai governi del loro operato.

Riprendendo la trama del film : la loro vita scorreva nella normalità e " gli agenti " erano pienamente integrati...........................

            Si ricordi, per venire alla realtà dei giorni nostri, che uno dei giovani terroristi al museo del Bardo a Tunisi il 18 marzo 2015, dove morirono 24 persone innocenti e 45 furono i feriti, prima di immolarsi quella mattina, si recò al posto di lavoro e prestò servizio per alcune ore ....??????.....??????

           E' pensabile che un giovane possa mettere in atto un gesto  così orrendo , unitamente al proprio martirio,  se non gli hanno fatto il lavaggio del cervello ?
Altro che radicalizzato.........

         Tornando al senso di TELEFON, l'impulso che se necessario, avrebbe attivato la volontà dei terroristi suicidi a compiere, in quel caso, l'atto criminale, era la recita di alcuni versi di una poesia del poeta statunitense Robert Frost - Stopping by Woods on a Snowy Evering -

                        ".. i boschi sono oscuri, oscuri e profondi, ma ho promesse da mantenere e molte miglia da percorrere prima di dormire, molte miglia da percorrere prima di dormire "



a cui seguiva il nome proprio dell' " agente " da sacrificare : ora si chiamerebbero radicalizzati o integralisti.

                            Per concludere la trama in estrema sintesi : l'elenco degli agenti a cui era stato fatto il lavaggio del cervello, finisce in mano del pazzo di turno il colonnello del KGB   Nikolai  Dalchimsky ( Donald Pleasence ) che attiva i terroristi anche se il contesto internazionale nel frattempo era mutato e gli obiettivi avevano perso la loro importanza.

                          Per fortuna a fermare il disastro ci pensa il maggiore del KGB Grigori Borizov ( Charles Bronson ).


        Il secondo film che parla di manipolazione del cervello a fini terroristici che  voglio citare è :

Và e uccidi

film del 1962 ambientato in piena guerra fredda e tratto dal libro " The Manchuriam Candidate " di Ricard Condom - premio  Oscar nel 1963.

Interessante, molto interessante è sapere che nel 2004 Jonathan Demme diresse l'omonimo remake adattando la sceneggiatura per rendere più attuale il messaggio del film: ai nemici comunisti russi sono state sostituite le corporazioni, oggi diremmo le lobbies.

Nel 1994 questo film è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al 66° posto tra i migliori film americani di tutti i tempi.


                                                    Cenni sulla trama

Il sergente Raymond  Shaw, durante la guerra di Corea, dopo essere stato catturato subisce il lavaggio del cervello che lo trasforma in un potenziale assassino.

I suoi compagni d'arme, vengono condizionati a ritenere Shaw un eroe di guerra e grazie ai loro racconti, al ritorno in patria il sergente verrà insignito della medaglia d'oro al valor militare.

Nella mente di Bennett Marco ( Frank Sinatra ) commilitone di Shaw, anch'egli condizionato con il lavaggio del cervello, riaffiorano però strani ricordi e comincia ad indagare su cosa fosse successo durante il periodo di prigionia.

L'obiettivo dei servizi segreti comunisti era di far uccidere da Shaw, ormai eroe nazionale, il candidato alle presidenziali durante una cerimonia.

Il sergente Shaw in un attimo di consapevolezza e lucidità, invece di colpire il futuro presidente degli Stati Uniti, rivolge l'arma contro se stesso uccidendosi ma salvando la democrazia.

Avvicinandomi a concludere questo contributo alla consapevolezza, voglio ricordare che dagli inizi degli studi sul lavaggio del cervello, le tecniche di presa si sono evolute.

Tutte le potenze mondiali studiano ed applicano queste tecniche immorali.

Si sono aggiunte tecniche nuove come la Programmazione Neuro- Linguistica  PNL usata nei discorsi pronunciati da vari leaders mondiali " alla Nazione ", unitamente all'uso dell'ipnosi per convincere ed anestetizzare le folle.

La società ormai, come sosteneva Debord è completamente spettacolarizzata.

La democrazia, quale finzione, viene rappresentata e mantenuta in vita solo con la creazione di nemici comuni e questo sembra essere, purtroppo il ruolo del terrorismo: si crea una funzionale minaccia e si controlla la popolazione attraverso la paura.

Per paura si accetta una riduzione delle libertà individuali, lo ripeto.

L'utilizzo dei computers rende facile strumentalizzare i soggetti deboli, in cerca di un'identità , di un'appartenenza, di una patria, di un futuro.

Tutti coloro che hanno compiuto atti di terrorismo in Francia ed in Belgio, amavano il tipo di vita dei giovani d'oggi : ma quale radicalizzazione in una settimana.

Non c'è più pudore nel raccontarci la cronaca.

Le élite che controllano il mondo creano, istoriano il " nemico pubblico ", generano indignazione con il terrorismo fantasmatico : Osama bin Laden, Gheddafi, Saddam, Isis.

Un terrore fantasmatico è molto più efficace di un terrore totalitario identificabile : ti arrivano gli schiaffi ma non sai da dove e chi te li somministra.

Con la scusa delle " leggi di mercato " si creano le crisi economiche, ogni responsabilità dei governi è elusa : è sempre colpa della globalizzazione............

Le élite che dominano il mondo generano un nemico virtuale che manda i video sul web. Filmati che sembrano realizzati con la regia dei western  all'italiana e incolpano le periferie degradate dell'integralismo montante.

A vedere in televisione i cosiddetti combattenti dell'integralismo sfilare con quelle tute mimetiche " longuette " nuove e stirate, penso a comparse dell'opera madama Butterfly in un teatro di provincia, più che a combattenti.

Una cosa però manca nei video in questione  che ci vengono proposti in televisione, ho riflettuto molto : la tromba del settimo cavalleggeri nordista che in lontananza annuncia l'arrivo della cavalleria, i buoni.

Ma, comunque, chi fornisce gli armamenti ai miliziani nel mondo, oltre alle tute
" longuette" e chi le paga?

Quando ascolterò la televisione dovrò stare più attento perché, l'avranno detto ma mi è sfuggito.

Certo che con il Brent che valeva circa  xxxxxx    e che oggi vale circa xxx qualcosa si inventeranno.....................


                                  " La verità è raramente pura e mai semplice "

                             
                                                  Oscar Wilde










lunedì 18 luglio 2016

Le elezioni : massima espressione della democrazia rappresentativa.....o rappresentazione del " combinato disposto" dei poteri forti imbellettato per l'occasione ?

 
Le Elezioni : massima espressione della democrazia rappresentativa....o rappresentazione del " combinato disposto " dei poteri forti imbellettato per l'occasione ?

alcune riflessioni donate ai lettori  ( spero non mi arrivino fulmini)  , affinché non diventino una massa troppo facile da manovrare, raggiunte alcune consapevolezze su una materia, diciamo,  " poco trattata ".......e non si facciano  dominare dallo stato d'animo che viene loro indotto dai manipolatori occulti, con azioni orchestrate nelle segrete stanze.

Azioni atte a formare " la predisposizione " a compiere ben precise scelte da parte delle folle elettorali.

Opzioni elettorali preconfezionate, come i movimenti, apparentemente aderenti alla volontà di chi, spesso senza sapere cosa fa e cosa dice, cerca " il cambiamento ".

Per interpretare il moto a luogo verso " il cambiamento ", vengono utilizzati stuoli di opinion makers e di abbaiatori prezzolati che applicano , per generare empatia, la tecnica dello specchio riflesso : ti dico ciò che tu vuoi sentirti dire.....nella forma più elementare e ripetitiva.

James Abram Garfield, 20 ° presidente degli Stati Uniti, esponente degli Illuminati ed assassinato dopo soli quattro mesi dalla sua elezione nel 1881, affermò : "nessuna elezione è mai stata veramente libera ".

Oggi più di ieri, le libertà dei cittadini, sudditi inconsapevoli sempre meno felici  in pericoloso movimento alla ricerca del benessere perduto e dei responsabili che hanno minato le sicurezze del passato, identità e spirito d'appartenenza, ha come chiave " di ingranaggio sociale "  l'annuncio.

Un' altra chiave, molto più tragica, di " ingranaggio sociale " è purtroppo il terrorismo fantasmatico.

Vediamo come stato d'animo, comportamenti e suggestioni degli elettori,  formino
 le folle elettorali, così definite dal grande studioso Le Bon , tra i fondatori della
 " Psicologia sociale " già nel 1895.

Gli elettori chiamati ( sino ad oggi e non sempre..),  ad eleggere la classe politica che "tutelerà " lo svolgimento democratico di ogni manifestazione dello stato, costituiscono folle eterogenee.

Tra le caratteristiche e gli " stati d'animo " che si riscontrano negli elettori , sempre ed in ogni tempo a prescindere dalle parti in causa, si evidenziano : scarsa tendenza al ragionamento, mancanza di spirito critico, manifestazioni di convulsa irritabilità e semplicismo.

Le folle elettorali decidono sotto l'influenza del contagio, degli stati d'animo, delle ripetizioni di concetti espressi nella forma più semplice, magari grottesca, delle varie tecniche specifiche messe in atto dai candidati con i loro annunci, subendone il prestigio.

Attenzione non stiamo parlando della riunione condominiale ma di scelte che impattano sulla nostra vita e su quella dei nostri figli !

Anche persone colte o con un ruolo importante nella società, involvono pericolosamente durante le campagne elettorali che precedono le cosiddette consultazioni .

Tutti, lo ribadisco, vengono influenzati nelle loro scelte in base a semplici affermazioni, alle ripetizioni, al prestigio meritato o no dai candidati nel contagio che i diversi stati d'animo determinano.

Ripetiamo che la qualità fondamentale che il candidato deve possedere è il prestigio.

Il prestigio personale può essere sostituito dalla ricchezza, scriveva Le Bon.

Anche Joseph Patrick " Joe" Kennedy, padre del futuro presidente, affermò che per avere successo in politica, servono solo tre cose : denaro, denaro, denaro.

Intelligenza, genialità, moralità, senso etico non sono elementi che portano al successo.

Il prestigio del candidato consente di potersi imporre senza affrontare le questioni nel merito : basta l'annuncio e la ripetizione dei concetti nella forma più semplice, disse Gobbels che di elezioni se ne intendeva.

Il popolino di basso ceto non sceglie mai uno di loro perché manca di prestigio.

Eventualmente il popolino nomina un loro pari solo per contrapporlo al potente nella fugace suggestione di essere per un momento alla pari.

Il candidato per avere successo, oltre al prestigio, deve assecondare l'elettore nella sua smania di soddisfare i bisogni primari, pulsioni e vanità.

L'avversario politico viene schiacciato facendo credere agli elettori con affermazioni, ripetizioni e quindi con il contagio che è il peggiore dei malfattori ed inetti.
Realtà, si afferma, che tutti sanno...( Nixon era uno specialista di questa tecnica )


Il candidato se risponderà con dichiarazioni dello stesso tenore, avrà qualche possibilità di successo. Se userà solo buoni argomenti contrapponendoli alle calunnie, non avrà alcuna possibilità di successo.

I programmi scritti sono sempre generici, qualsiasi programma orale non è mai eccessivo, l'importante è l'annuncio che  ..... Si,..... si farà.....................

Ogni riforma può essere promessa senza pudore : non è forse solo un'aspettativa ?

Le esagerazioni, sul momento, producono un grande effetto sulle folle elettorali con tutti i loro limiti, purtroppo.

L'azione delle parole e degli slogan dei politici di successo sul popolo senza consapevolezze, esercita un grande potere di persuasione.

Espressioni come : mandiamoli a casa loro, Roma ladrona, la ridistribuzione delle ricchezze, il pericolo comunista, riduciamo lo stipendio ai politici, rottamiamo, fanno sempre effetto.Il popolo non è in grado di fare analisi anche solo realistiche sull'immediato, figuriamoci fare proiezioni intellettuali sul futuro.

Il candidato che sa scoprire una formula nuova, sprovvista di senso preciso e quindi adattabile ed ogni aspirazione possiede la chiave per successi non determinati da fatti concreti: la riforma, le riforme, il cambiamento.............................

Penso alla formula " chiu pilu per tutti " di Cetto La Qualunque, candidato sindaco, interpretato da Antonio Albanese come una proposta politica fra le più accettabili del 900.

I comportamenti messi in atto da Cetto, più che una divertente parodia sulle dinamiche elettorali, sembrano un tragico documentario di attualità.

Non bisogna pensare che i comportamenti elettorali descritti, siano caratteristica di una particolare condizione sociale.
Tutte le assemblee anonime, quali sono quelle elettorali, quand'anche composte da letterati,  presentano da sempre le stesse caratteristiche : gli uomini radunati in folla, tendono all'uguaglianza  mentale.

A questo punto è naturale e sconfortante chiedersi come possa formarsi l'opinione di un elettore.

La consapevolezza che cerco di dare è che non ci si può illudere sul grado di libertà di cui si nutre la collettività.

Le folle hanno opinioni indotte ed imposte dai comitati elettorali, mai ragionate e consapevoli.

Le Bon nel 1895 affermava : " le opinioni  ed i voti degli elettori rimangono tra le mani dei comitati elettorali, i cui capi sono quasi sempre imprenditori, molto influenti sugli operai e ai quali fanno credito".

Oggi potremmo dire : siamo nelle mani delle multinazionali, delle banche, dei poteri forti ; siamo schiavi inconsapevoli e moderatamente felici, le nostre catene sono i media.

Cosa sono i comitati elettorali ? Sono la chiave, scrisse Schèrer, delle nostre istituzioni, il meccanismo principale della nostra macchina politica.

Il mondo è governato dai comitati elettorali.

Gli inconvenienti del suffragio universale sono con evidenza molto chiari e non possono essere misconosciuti.

Certo la validità del suffragio universale trasformata in dogma non può nemmeno essere affrontata in quanto potenza invincibile.

Per onestà va detto ( speriamo che me la cavo ) che il dogma della sovranità reale delle folle elettorali è così poco sicuro e di gracile costituzione che c'è da essere preoccupati, oggi più di ieri, come le cronache ci illustrano.