lunedì 18 luglio 2016

Le elezioni : massima espressione della democrazia rappresentativa.....o rappresentazione del " combinato disposto" dei poteri forti imbellettato per l'occasione ?

 
Le Elezioni : massima espressione della democrazia rappresentativa....o rappresentazione del " combinato disposto " dei poteri forti imbellettato per l'occasione ?

alcune riflessioni donate ai lettori  ( spero non mi arrivino fulmini)  , affinché non diventino una massa troppo facile da manovrare, raggiunte alcune consapevolezze su una materia, diciamo,  " poco trattata ".......e non si facciano  dominare dallo stato d'animo che viene loro indotto dai manipolatori occulti, con azioni orchestrate nelle segrete stanze.

Azioni atte a formare " la predisposizione " a compiere ben precise scelte da parte delle folle elettorali.

Opzioni elettorali preconfezionate, come i movimenti, apparentemente aderenti alla volontà di chi, spesso senza sapere cosa fa e cosa dice, cerca " il cambiamento ".

Per interpretare il moto a luogo verso " il cambiamento ", vengono utilizzati stuoli di opinion makers e di abbaiatori prezzolati che applicano , per generare empatia, la tecnica dello specchio riflesso : ti dico ciò che tu vuoi sentirti dire.....nella forma più elementare e ripetitiva.

James Abram Garfield, 20 ° presidente degli Stati Uniti, esponente degli Illuminati ed assassinato dopo soli quattro mesi dalla sua elezione nel 1881, affermò : "nessuna elezione è mai stata veramente libera ".

Oggi più di ieri, le libertà dei cittadini, sudditi inconsapevoli sempre meno felici  in pericoloso movimento alla ricerca del benessere perduto e dei responsabili che hanno minato le sicurezze del passato, identità e spirito d'appartenenza, ha come chiave " di ingranaggio sociale "  l'annuncio.

Un' altra chiave, molto più tragica, di " ingranaggio sociale " è purtroppo il terrorismo fantasmatico.

Vediamo come stato d'animo, comportamenti e suggestioni degli elettori,  formino
 le folle elettorali, così definite dal grande studioso Le Bon , tra i fondatori della
 " Psicologia sociale " già nel 1895.

Gli elettori chiamati ( sino ad oggi e non sempre..),  ad eleggere la classe politica che "tutelerà " lo svolgimento democratico di ogni manifestazione dello stato, costituiscono folle eterogenee.

Tra le caratteristiche e gli " stati d'animo " che si riscontrano negli elettori , sempre ed in ogni tempo a prescindere dalle parti in causa, si evidenziano : scarsa tendenza al ragionamento, mancanza di spirito critico, manifestazioni di convulsa irritabilità e semplicismo.

Le folle elettorali decidono sotto l'influenza del contagio, degli stati d'animo, delle ripetizioni di concetti espressi nella forma più semplice, magari grottesca, delle varie tecniche specifiche messe in atto dai candidati con i loro annunci, subendone il prestigio.

Attenzione non stiamo parlando della riunione condominiale ma di scelte che impattano sulla nostra vita e su quella dei nostri figli !

Anche persone colte o con un ruolo importante nella società, involvono pericolosamente durante le campagne elettorali che precedono le cosiddette consultazioni .

Tutti, lo ribadisco, vengono influenzati nelle loro scelte in base a semplici affermazioni, alle ripetizioni, al prestigio meritato o no dai candidati nel contagio che i diversi stati d'animo determinano.

Ripetiamo che la qualità fondamentale che il candidato deve possedere è il prestigio.

Il prestigio personale può essere sostituito dalla ricchezza, scriveva Le Bon.

Anche Joseph Patrick " Joe" Kennedy, padre del futuro presidente, affermò che per avere successo in politica, servono solo tre cose : denaro, denaro, denaro.

Intelligenza, genialità, moralità, senso etico non sono elementi che portano al successo.

Il prestigio del candidato consente di potersi imporre senza affrontare le questioni nel merito : basta l'annuncio e la ripetizione dei concetti nella forma più semplice, disse Gobbels che di elezioni se ne intendeva.

Il popolino di basso ceto non sceglie mai uno di loro perché manca di prestigio.

Eventualmente il popolino nomina un loro pari solo per contrapporlo al potente nella fugace suggestione di essere per un momento alla pari.

Il candidato per avere successo, oltre al prestigio, deve assecondare l'elettore nella sua smania di soddisfare i bisogni primari, pulsioni e vanità.

L'avversario politico viene schiacciato facendo credere agli elettori con affermazioni, ripetizioni e quindi con il contagio che è il peggiore dei malfattori ed inetti.
Realtà, si afferma, che tutti sanno...( Nixon era uno specialista di questa tecnica )


Il candidato se risponderà con dichiarazioni dello stesso tenore, avrà qualche possibilità di successo. Se userà solo buoni argomenti contrapponendoli alle calunnie, non avrà alcuna possibilità di successo.

I programmi scritti sono sempre generici, qualsiasi programma orale non è mai eccessivo, l'importante è l'annuncio che  ..... Si,..... si farà.....................

Ogni riforma può essere promessa senza pudore : non è forse solo un'aspettativa ?

Le esagerazioni, sul momento, producono un grande effetto sulle folle elettorali con tutti i loro limiti, purtroppo.

L'azione delle parole e degli slogan dei politici di successo sul popolo senza consapevolezze, esercita un grande potere di persuasione.

Espressioni come : mandiamoli a casa loro, Roma ladrona, la ridistribuzione delle ricchezze, il pericolo comunista, riduciamo lo stipendio ai politici, rottamiamo, fanno sempre effetto.Il popolo non è in grado di fare analisi anche solo realistiche sull'immediato, figuriamoci fare proiezioni intellettuali sul futuro.

Il candidato che sa scoprire una formula nuova, sprovvista di senso preciso e quindi adattabile ed ogni aspirazione possiede la chiave per successi non determinati da fatti concreti: la riforma, le riforme, il cambiamento.............................

Penso alla formula " chiu pilu per tutti " di Cetto La Qualunque, candidato sindaco, interpretato da Antonio Albanese come una proposta politica fra le più accettabili del 900.

I comportamenti messi in atto da Cetto, più che una divertente parodia sulle dinamiche elettorali, sembrano un tragico documentario di attualità.

Non bisogna pensare che i comportamenti elettorali descritti, siano caratteristica di una particolare condizione sociale.
Tutte le assemblee anonime, quali sono quelle elettorali, quand'anche composte da letterati,  presentano da sempre le stesse caratteristiche : gli uomini radunati in folla, tendono all'uguaglianza  mentale.

A questo punto è naturale e sconfortante chiedersi come possa formarsi l'opinione di un elettore.

La consapevolezza che cerco di dare è che non ci si può illudere sul grado di libertà di cui si nutre la collettività.

Le folle hanno opinioni indotte ed imposte dai comitati elettorali, mai ragionate e consapevoli.

Le Bon nel 1895 affermava : " le opinioni  ed i voti degli elettori rimangono tra le mani dei comitati elettorali, i cui capi sono quasi sempre imprenditori, molto influenti sugli operai e ai quali fanno credito".

Oggi potremmo dire : siamo nelle mani delle multinazionali, delle banche, dei poteri forti ; siamo schiavi inconsapevoli e moderatamente felici, le nostre catene sono i media.

Cosa sono i comitati elettorali ? Sono la chiave, scrisse Schèrer, delle nostre istituzioni, il meccanismo principale della nostra macchina politica.

Il mondo è governato dai comitati elettorali.

Gli inconvenienti del suffragio universale sono con evidenza molto chiari e non possono essere misconosciuti.

Certo la validità del suffragio universale trasformata in dogma non può nemmeno essere affrontata in quanto potenza invincibile.

Per onestà va detto ( speriamo che me la cavo ) che il dogma della sovranità reale delle folle elettorali è così poco sicuro e di gracile costituzione che c'è da essere preoccupati, oggi più di ieri, come le cronache ci illustrano.









2 commenti:

  1. Amen caro Renzo, complimenti vivissimi.condivido il tuo pensiero e spero nel buon senso di chi legge,per auspicare un vero cambiamento che venga però dalla nostra consapevolezza.

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  2. Caro RENZO,sono completamente d'accordo con te,siamo arrivati al punto che i politici usano per convincere il popolo dei propri orientamenti, usano,un linguaggio molto simile.Mi auguro che in futuro le masse cambino metodo di ragionamento.Claudio Somaglino.

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